Quando si parla di transizione energetica nel settore edilizio, l’immagine che spesso ci viene in mente è quella di una montagna insormontabile. Ma se ti dicessi che in Italia non solo la scalata è già iniziata, ma abbiamo anche superato la metà del percorso? E che, in più, questa sfida si sta rivelando un’enorme opportunità per l’economia e l’occupazione?
Un nuovo studio, presentato addirittura alla Camera dei Deputati, svela i numeri sorprendenti di come il nostro Paese stia affrontando la direttiva europea sulle “Case Green”. E i risultati sono molto più incoraggianti di quanto si possa pensare.
L’Italia corre verso gli Obiettivi Europei
Dimentica l’idea che l’Italia sia in ritardo. Grazie all’analisi dettagliata del Centro Studi della Fondazione Geometri Italiani, in collaborazione con CGIA di Mestre e Studio Sintesi, basata su dati ufficiali di ENEA, ISTAT e ISPRA, emerge un quadro sorprendente: tra il 2020 e il 2024, l’Italia ha già ridotto i consumi energetici degli edifici del 9,1%.
Questo risultato, notevole per la sua rapidità, è stato trainato principalmente dagli interventi legati al Superbonus 110%. Considera che la direttiva europea “Case Green” fissa un obiettivo di riduzione del 16% entro il 2030. Questo significa che ci manca solo un ulteriore 6,9% per centrare il target intermedio! La strada è tracciata e ben avviata.
Non Solo Numeri: Un’Opportunità Concreta
Certo, la sfida non finisce qui. Il percorso verso edifici a basse emissioni e consumi zero entro il 2050 è ancora lungo. Ma lo studio ci mostra come raggiungere l’obiettivo del 2030 sia un impegno non solo sostenibile, ma anche estremamente vantaggioso.
Per arrivare al 2030, sarà necessario ristrutturare circa 3 milioni di abitazioni, ovvero circa 505.000 all’anno. L’investimento complessivo stimato è di 84,8 miliardi di euro, pari a circa 14 miliardi all’anno. Una cifra significativa, certo, ma ben inferiore ai circa 40 miliardi di euro che il solo Superbonus ha generato nel 2023.
E i benefici? Sono tangibili e di vasta portata:
- Lavoro: Si stimano ben 1,3 milioni di nuovi posti di lavoro entro il 2030, di cui oltre 800.000 nel settore delle costruzioni e 480.000 nell’indotto (impianti, infissi, consulenze).
- Ambiente: Un risparmio stimato di 4,68 milioni di tonnellate di CO₂ all’anno, riducendo significativamente l’impatto del settore residenziale sulle emissioni nazionali.
- Economia: Una valorizzazione economica di oltre 280 miliardi di euro, grazie all’effetto moltiplicatore diretto, indiretto e indotto. Questo significa più produzione, più servizi, più imprese locali e un notevole impulso al PIL.
La Direttiva “Case Green”: I Dettagli Chiave
Per darti un quadro più chiaro, ecco un riassunto dei punti salienti emersi dall’indagine:
- Obiettivo 2030: Ridurre del 16% i consumi energetici medi degli edifici residenziali rispetto al 2020. Siamo già a -9,1%, quindi la metà del lavoro è fatta!
- Abitazioni da Ristrutturare: Entro il 2030, si dovranno intervenire su 3 milioni di unità immobiliari, circa 505.000 all’anno. Questo ritmo è considerato assolutamente sostenibile con i giusti incentivi.
- Costi degli Interventi: Ogni intervento richiederà in media 28.000 euro, una cifra che può essere abbattuta grazie a bonus fiscali o strumenti finanziari agevolati, specialmente per le famiglie a basso ISEE.
- Condizioni Attuali: Oltre il 52% delle abitazioni italiane è ancora in classe energetica F o G, e il 68% usa combustibili fossili. Riqualificare questi immobili non è solo un obbligo, ma un’opportunità per migliorare la qualità della vita, ridurre le spese in bolletta e contrastare l’insicurezza abitativa.
Il Futuro è Già Qui
La transizione energetica nel settore edilizio non è più un’idea astratta o un lontano obiettivo. È una realtà in pieno svolgimento, con numeri concreti che dimostrano il suo impatto positivo sull’ambiente, sull’occupazione e sull’economia del nostro Paese.
Ci aspetta ancora del lavoro, certo. Per il quinquennio successivo al 2030, ad esempio, saranno necessari altri 61 miliardi di euro per riqualificare 2,18 milioni di abitazioni e risparmiare ulteriori 3,37 milioni di tonnellate di CO₂ all’anno. E per arrivare al 2050, si parla di investimenti tra 230 e 371 miliardi di euro per efficientare altri 8,3-13,3 milioni di abitazioni.
Ma il punto fondamentale è che abbiamo già dimostrato di essere in grado di affrontare questa sfida. L’Italia sta trasformando un’imponente direttiva europea in una leva per lo sviluppo sostenibile.