Nonostante una lieve battuta d’arresto rispetto all’anno precedente, il 2024 conferma l’appeal dell’investimento immobiliare in Italia. Nelle principali città, il settore continua a offrire interessanti opportunità di rendimento e rivalutazione, anche grazie a un cambiamento graduale nel profilo degli acquirenti.
Secondo recenti analisi di settore, circa il 19% delle compravendite effettuate nel 2024 ha avuto una finalità puramente d’investimento. Una percentuale leggermente inferiore rispetto al 2023, ma comunque tra le più alte registrate nell’ultimo decennio.
Un trend solido che resiste al tempo
Negli ultimi dieci anni, la quota di acquisti a scopo d’investimento si è mantenuta su livelli costanti, oscillando tra il 16% e il 18%. Il 2023 ha segnato il picco con il 19,5%, seguito da un leggero calo nell’anno in corso. Tuttavia, i numeri attuali restano significativamente superiori rispetto a quelli registrati nei periodi più critici, come il biennio 2014-2015 o la fase pandemica del 2020-2021.
Le città attraggono ancora
Le grandi città italiane continuano a rappresentare il fulcro dell’interesse per chi cerca una rendita o una rivalutazione nel tempo. In questi contesti urbani, la percentuale di acquisti destinati all’investimento supera spesso la media nazionale, spingendo il mercato verso soluzioni sempre più orientate alla qualità e alla redditività.
Il bilocale? Ancora una volta il re del mercato
Quando si parla di tipologie preferite dagli investitori, il bilocale si conferma la scelta numero uno, rappresentando il 32,5% delle compravendite a scopo d’investimento. A seguire, il trilocale con il 27,4%. Ma è interessante notare una lieve crescita dell’interesse verso immobili più ampi — quattro locali o più — e verso soluzioni indipendenti, che mostrano un aumento rispetto all’anno precedente.
Coppie, famiglie e un mercato sempre più internazionale
Il profilo dell’investitore immobiliare oggi è composto in gran parte da famiglie e coppie, che rappresentano oltre il 70% degli acquirenti. In calo la quota dei single, mentre si registra una crescita costante della componente straniera, che oggi supera il 9% del totale: più del doppio rispetto a cinque anni fa.
Conclusione
Il mattone, in Italia, continua a essere percepito come un bene rifugio. E sebbene il mercato stia evolvendo, con nuovi bisogni e nuovi protagonisti, resta forte la convinzione che un investimento immobiliare – se ben studiato – possa offrire stabilità, valore e rendita nel tempo.